Lago di Garda

Questa volta il team caccia ottobre rosso si sposta di un bel po’, destinazione Lago di Garda, e non per andare in ferie o mangiare in riva al lago, ma per assaporare il wading selvaggio in un grande lago. Dopo alcuni consigli da parte del Silver Salmon Club su dove recarci di preciso, saliamo in auto, impostiamo il navigatore e partiamo più carichi che mai.

Nel baule waders, scarpe da wading, canne, zaino e guadino ed un bel corredo di mosche miste visto che si tratta di un habitat nuovo ai nostri occhi. La giornata molto bella e con un bel sole prometteva davvero bene, un po’ troppo ventilata, ma non arrecava troppo danno.

Immergersi nello spot!
Un piccolo branco di scardole davanti a noi.

Arrivati allo spot, l’energia era tanta, purtroppo il traffico nautico era abbastanza alto e ciò rendeva abbastanza torbida l’acqua e trasformarlo in un ambiente abbastanza difficile d’affrontare. Noi non demordiamo e partiamo subito con esche voluminose e dai colori accesi come l’arancione, in modo da poter renderle più visibili. Entriamo in acqua e costeggiamo tutta la riva sino ad arrivare in uno spot davvero stupendo, pieno di canneti e pesce in attività! Qui le prime mangiate e le prime carpe ci passavano tra i waders, sotto i nostri piedi senza scappare;uno spettacolo magnifico, peccato non riuscissimo a posizionare le mosche davanti al loro cono visivo, per colpa del movimento dell’acqua in superficie che ci impediva di vedere in modo chiaro la posizione della carpa.

I preparativi all’alba!
Il grande Lago

A quel punto decidiamo di puntare su esche più compatte e semplici, come le classiche ninfe da scardole e da lì iniziamo ad avere i primi attacchi veri e propri, ma purtroppo la prima carpa ci sfugge a causa della mangiata troppo veloce e da una piccola dose di emozione che ci ha distratto. Manteniamo la calma e ci inoltriamo dentro i canneti e ci accorgiamo che era pieno di carpe, perciò inneschiamo esche specifiche come i classici worm ed iniziamo la caccia; le carpe iniziano ad incuriosirsi e una dopo l’altra si avvicinavano interessate, e parte la prima mangiata secca e veloce, e dopo qualche secondo si slama passando tra i fitti erbai sulla sponda.ad

fly 2La giornata passa velocemente tra una scardola e l’altra, finchè il traffico nautico inizia ad aumentare in pieno pomeriggio rendendo impossibile la pesca e il wading. Per motivi di sicurezza e fatica abbandoniamo lo spot, con l’obiettivo di tornare in primavera – estate 2017 dotati di tanta pazienza ed in orari più adeguati, quando le barche sono ferme in porto!

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Il nostro consiglio è un’attrezzatura leggera ed una pesante (la lunghezza delle canne non dev’essere troppo esagerata perché il più delle volte gli approcci sono a stalking e a bustina di thè), magari la seconda sempre pronta ad essere usata (allacciata allo zaino per esempio), visto che i tempi dedicati al cambio delle esche pur essendo veloci erano comunque poco rapidi, facendoci scappare le carpe da sotto al naso. Altro consiglio può essere l’utilizzo di un belly boat che facilita il passaggio di zona in zona e permette di essere meno invasivi a causa del fondale sabbioso.

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Le esche da utilizzare sono diverse: worm, ninfe e imitazioni di molluschi, di cui le carpe in grandi laghi ne vanno ghiottissime. All’imbrunire possono essere fondamentali bread fly e piccoli streamer dai colori accesi (sempre montati su ami da carpe, quelli a gambo lungo).

La grande regina!

Ecco il link del video della giornata sul Garda ……….non facile.

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