Poco tempo a disposizione

Esco dal lavoro e corro subito sullo spot, in modo da poter pescare nelle ore più “fresche” della giornata, durante la quale la media era di 35° C e al calar del sole la temperaturaè arrivata a qualche grado in meno. In macchina avevo già l’attrezzatura pronta, vale a dire canna Caccia a Ottobre Rosso #6, mulinello Greys per coda #6 / #7 e un bel terminale fatto a spezzoni con il tip da 0,28 in fluoro carbon, della Momoi! La scatola delle mosche, selezionate e qualche versione specifica per fossetti come quello in cui mi sono imbattuto.

Lo spot, come detto sopra è un piccolo fosso, che attraversa la campagna del ferrarese, dove d’inverno l’acqua è assente e ad inizio primavera, la bonifica inizia a riempire notevolmente con acqua, poi dedicata all’irrigazione dei campi; pertanto le specie in esso presenti non raggiungono taglie importanti, di media innfatti le carpe presenti sono all’incirca tra i 2 e i 3 kg, sane e sempre regine. La sponda si presenta abbastanza favorevole, e l’accesso è consentito solo da una parte, purtroppo con il sole al pomeriggio sempre alle spalle; la sponda di fronte costeggia un’importante provinciale, perciò risulta impossibile pescarci a mosca, forse sarebbe più semplice per chi è appassionato di Light Spinning.

Inizio a battere il fosso in un tratto abbastanza infrascato, dove la strada provinciale non costeggia il tratto d’acqua, mi trovo precisamente tra una strada bianca e dei campi coltivati; noto discreta attività in prossimità di una piccola chiusa che ossigena notevolmente il corso d’acqua, ma purtroppo non riesco ad incuriosire nessun esemplare, poichè intenti a cibarsi si piccollisimi invertebrati (con me avevo solo imitazioni medio-grandi). 

Decido di spostarmi a valle dove il canale si allarga di qualche metro e a valle di una seconda chiusa, le sponde diventano più praticabili ed accessibili e dato molto importante da aggiungersi è la vegetazione in acqua, che grazie ai canneti offre alle carpe molto cibo.

Come vedrete dal video, le carpe sono proiettate tutte con il muso dentro ai canneti e girano in pochi centimentri d’acqua, permettendomi di individuarle facilmente, ma non permettendomi di avvicinarmi troppo alla sponda!

Dopo alcuni tentativi, noto una carpa, più grande della media, che risale con atteggiamento più curioso e meno veloce, pertanto lancio il Saint Juan appesantito da occhietti a catenella di fronte al suo cono visivo, ma il tentativo svanisce, facendomi pensare di averla spaventata. Noto che invece il pesce aveva iniziato a grufolare in prossimità di dove avevo tolto l’esca, perciò rilancio e quasi il tempo di fare un piccolo recupero di 50 centimetri, che la carpa aveva già aspirato la mosca…

Un combattimento che è durato qualche minuto (ritagliato a dovere in video) , durante il quale il pesce ha fatto diverse fughe a ridosso di ostacoli e sopratutto i nostri amati canneti, ma grazie al buon flurocarbon, il terminale non ha ceduto!