Spot estivo

Una normale giornata di agosto che pur le temperature alte e il vento continuo si è dimostrata davvero interessante.

Prendo la macchina e raggiungo lo spot, un canale d’ irrigazione a pochi minuti da casa con il classico corso omogeneo e dai livelli abbastanza costanti; lieve corrente che sposta diverso cibo sulla superficie che consiste in erba e piccoli invertebrati dal colore scuro come il fondo.

Il canale, o a dir meglio, il fosso di campagna ha le sponde molto facili, ma come ben noterete il lato scoperto e leggermente più alto è quello che ho battuto; garantendomi maggior visibilità e più sicurezza nel recupero. La sponda opposta, ha alle spalle una provinciale importante, per cui non mi è sembrato il caso di passeggiare lungo questa ed inoltre il canneto sotto ai piedi mi avrebbe ostacolato e reso quasi impossibile la fase di recupero.

Preciso che qualche giorno fa, ho studiato lo spot per verificare che le condizioni fossero ottimali, e ho notato che la sponda che avrei battuto era infestata di carpe di taglia medio-piccola e con il muso dentro la sponda; così oggi sono arrivato sullo spot preparato, e perciò con terminali non lunghi, per facilitarmi la famosa tecnica del tea-bag, che consiste nell’ immergere quasi verticalmente o perpendicolarmente rispetto alla superficie dell’acqua, la mosca. Il terminale corto mi permette di essere più diretto e di vedere quasi immediatamente la mangiata anche se impercettibile. La taglia seppur non importante non mi ha fatto scendere al di sotto dello 0.25 di fluoro carbon difatti grazie a ciò, non ho incappato in brutte rotture date dallo sporco che naviga nel sotto sponda.

Decido così di innescare una Hybrid Montana modificata.

 

 

 

Diverse le carpe in attività che grufolano tra i canneti tagliati da poco ed altre dentro la sponda che cercano piccoli gamberi ed altri invertebrati. L’approccio non troppo lento mi ha dato modo di vedere perfettamente dove era il muso della carpa che mangiava; pur sempre difficile far entrare in acqua l’esca che a volte spaventava il pesce creando diverso caos nei dintorni. Finalmente incappo in un pesce attivo ma con il muso e quasi tutto il corpo nel sotto sponda mio, così immergo l’esca a monte (perciò anticipo la zona che avrebbe battuto la carpa) ed attendo qualche secondo finché il corpo si sposta a monte e nel mentre animo la mosca la coda del pesce fa un movimento sospetto (il classico scatto di qualche cm in avanti), alzo la canna non troppo violentemente e il pesce rimane fermo sul posto, si mette in posizione di candela, passa qualche secondo e non appena sente il recupero del mulinello parte sulla sponda opposta cercando di incunearsi tra erba e canneti; rivolgo così la cima e la canna verso il basso e con gli anelli verso il cielo impedendo così un eventuale impiglio o rottura del terminale. La carpa dopo un paio di corse verso monte e verso valle si stanca e si ferma in un metro quadro dove la profondità era poco meno di 20 cm, così scendo e la faccio entrare delicatamente nel guadino (per evitare che si graffiasse contro i canneti freschi di potatura).

Salgo, faccio tre foto e le rilascio, previa ossigenatura! Riparte con forza e ritorna nel su habitat.

 

Una bella sessione che “mi ha dato del filo da torcere” , viste le carpe sbagliate e spaventate prima di questa bella regina dalla livrea sanissima.

Peccato che lo spot sia solo da sfruttare in queste settimane, perché il resto dell’anno si asciuga e il pesce migra in canali di maggior portata.

 

Questo il link del video con la ferrata in diretta: