Carpe mangiate dai siluri

Primi giorni di primavera e tutto si risveglia. Lungo i canali iniziano a farsi vedere margherite, la colza fiorita e molti alberi che voglion esplodere di colori. I canali, ancora non in formissima si presentano interessanti per affrontare mezze giornate, alla ricerca di carpe e chissà, magari qualche altro pesce. Pertanto, decido con 2 amici di fare una bella sessione lungo un canale di bonifica, che da qualche settimana tengo controllato.

Così, definiamo il luogo e l’orario di ritrovo!

Arrivati sullo spot, notiamo subito che il meteo seppur buono, presentava un elemento a noi sfavorevole: il vento. Come già detto molte volte, il vento oltre ad essere di disturbo, per noi e per l’azione di pesca, risulta davvero fastidioso per le carpe; tutte le volte che ho incontrato il vento, le carpe si sono dimostrate sospettose, a parte in alcuni ambienti, in cui il vento le porta ad alimentarsi vicino a riva. Sto parlando dei grandi laghi, delle grandi cave e dei fiumi di grande portata; in questi casi il vento spinge l’acqua contro una ,o, più sponde (in base alla direzione) ed in questi momenti, il fondo viene ben rimescolato, andando a sollevare l’alimento e a staccarlo dalla riva. Questo permette alle carpe di trovare vicino a riva, molto cibo e per tal motivo, se ci sposteremo sulla sponda ove batte il vento, le troveremo anche molto alte ed intente a cibarsi, nell’acqua torbida. Invece, nei canali di bonifica, il vento si dimostra davvero dannoso, in quanto gli spazi ed il volume d’acqua sono inferiori, non permettendo così alle carpe di cibarsi serenamente, anche perché in questi ambienti, molto spesso, sono presenti anche predatori, che con queste condizioni meteo iniziano a muoversi molto di più!

Ecco, la situazione che abbiamo dovuto affrontare è stata proprio questa, vale a dire, vento, carpe nascoste tra le alghe e gli ostacoli, per non farsi intercettare dai predatori presenti nello spot scelto. I predatori maggiormente presenti in questo spot, sono gli aspi, i perca ed i siluri; quest’ultimi sono appunto l’elemento di disturbo aggiuntivo in questa giornata di pesca. Vento e siluri ci hanno reso la sessione davvero difficile, difatti di carpe in tailing ed in cruising, ne vedemmo davvero poche, circa 4 in una giornata (considerando che eravamo in 3 e che le temperature erano di 20-22°C). Pertanto, capendo che la situazione non sarebbe cambiata, valutando altri spot, abbiamo deciso di concentrarci su quelle carpe che stavano nascoste sotto ed adiacenti alle alghe; l’approccio non è stato semplice, poiché erano tutte rivolte verso l’alto e pertanto il cono visivo, le permetteva di individuarci più facilmente. Molte le carpe che abbiamo disturbato appena l’esca entrava in acqua, o, che abbiamo visto sfuggire appena ci siamo avvicinati alla sponda!

Pertanto, l’unico modo è stato quello di avvicinarsi lentamente, usare esche molto leggere e slim, che abbiamo fatto entrare in acqua molto dolcemente. Un accorgimento che ha fatto la differenza, è stata la canna da 10’ che ho impiegato, difatti questa mi ha garantito di far lavorare meglio l’esca ed essere meno visibile dalla sponda. Durante questi approcci, abbiamo anche visto cacciate di siluri importanti, a pochi metri dalla riva, perciò l’unico modo era concentrarsi appunto su quelle visibili. Poche catture, ma sudate, considerando il periodo si pensava molto meglio, ma le piogge ed il tempo ancora incerto hanno mantenuto i siluri molto attivi; perciò, se ne riparlerà appena passa questo meteo instabile.

Concludo, confermando che ogni volta che esco, scopro qualcosa in più e le giornate meno proficue, sono quelle che mi insegnano maggiormente!

Un ringraziamento speciale ai miei compagni d’avventura, Luca e Michelangelo

Qui sotto alcune foto di quanto è successo, tra cui una cattura di un siluro, che ha mangiato una carpa che avevo in canna!