Ricerca urbana

E’ arrivato il freddo e le condizioni dei fossi e canali iniziano a peggiorare; i livelli minimi non vengono rispettati dalla Bonifica e le temperature non collaborano affatto. In questo periodo di freddo e maltempo la ricerca maggiore si sposta sui canali con portata maggiore e vicino alla città, in modo da trovare temperature più favorevoli. Ovviamente questa ricerca è concentrata negli orari centrali della giornata, in quanto la luce ci aiuta a vedere meglio l’ eventuale attività delle carpe, le quali come già spiegato in altri articoli, tende a foraggiarsi nel centro dei corsi d’acqua, a differenza delle ore più calde, durante le quali ricercano cibo a ridosso di ostacoli e nel sotto riva.

Tutti elementi fondamentali che compongono la ricetta invernale della pesca della carpa a mosca invernale! Molto importante è focalizzarsi in quelle giornate con cambi di luce importanti, perciò le giornate nuvolose saranno quelle su cui spostare maggiormente la nostra attenzione.

Arriviamo al dunque, vale a dire a cosa è successo qualche giorno fa, quando le condizioni meteorologiche si sono dimostrate ottimali per decidere di affrontare un pomeriggio di pesca tra freddo e chilometri di argini. Lo spot in questione è a ridosso della città, in prossimità di industrie e capannoni industriali, ma mantenendo le sue sponde ancora naturali, vale a dire terra, erba, alberi e cespugli. Questo contrasto abbinato ai livelli ancora buoni, si sono dimostrati comunque interessanti per la sessione di pesca, durante la quale le occasioni sono state davvero poche.

A differenza delle stagioni più calde, le carpe in questo periodo tendono a concentrare la propria alimentazione in orari e momenti ben precisi,infatti leggete cosa è mi successo.

Arrivo sullo spot, il quale si propone perfetto, considerando il periodo; posteggio l’auto a vicino all’argine e già appena scendo, allungo l’occhio sul canale per trovare segni di attività, ma purtroppo mi rendo conto della situazione molto dura. Mi attrezzo di zaino e della mia canna preferita (Easy carbon coda #6) ed il Carp Feed Urban; mi avvio verso monte, dove so che ci sono scarichi e scoli di campagna, dai quali normalmente scendono appetitosi bocconi per carpe e non solo!

Arrivo in prossimità di questi spot e mi accorgo che il tratto si presenta secco e completamente sterile, perciò con grande tristezza rientro verso l’auto, ma con ancora una speranza ed obiettivo, perciò persevero e vado più a sud, avvicinandomi ad una zona maggiormente industrializzata, dove scopro buche interessanti (anche per la prossima primavera), in cui intravedo minimi segni di attività (grufolate molto timide e piccoli movimenti d’acqua a centro canale).

L’acqua si presentava sporca e con una lieve corrente, grande presenza di ostacoli, perciò decido di montare una Sheep Fly Sinking brown (imitazione naturale di gambero), la quale mi ha permesso di lavorare a ridosso di ostacoli e pescando alla cieca, in quanto la visibilità era pari a zero. Dopo qualche ora di ricerca, mi accorgo che si sta abbassando il sole ed avevo di fronte a me soltanto 30 minuti di luce e perciò di pesca, quindi mi concentro al massimo e continuo a focalizzare gli occhi su tutti gli ostacoli, finchè riesco a vedere una carpa, di grandi dimensioni nel sotto riva, la quale era intenta a mangiare con molta timidezza dei micro organismi attaccati ad un ramo in parte sommerso;

situazione molto particolare in quanto essa si stava spostando con il cono visivo verso la mia stessa direzione di percorrenza, perciò con molta calma ed attenzione calo l’esca senza perciò fare falsi lanci, e dopo neanche un secondo aspira la creatura senza pudore e con grande forza!

Uno strike che mi ha portato a backing, stressando veramente il terminale (0,28 fluoro carbon) e dopo qualche minuto di combattimento riesco fortunatamente ad inguadinarla, senza scivolare dentro al canale! Situazione davvero difficile a causa delle sponde molto ripide.

Un paio di foto e rilascio magico, con un tramonto alle spalle magnifico…